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BIGOLI CON L’ANITRA

per 6 persone

  • Un’anatra novella di circa 1,7 kg
  • 500 g di bigoli al torchio
  • 70 g di burro
  • 30 g di lardo
  • 20 g di olio di oliva
  • 1 cipolla
  • 1 gambo di sedano
  • 1 carota
  • 1 spicchio di aglio
  • 4 foglie di lauro
  • Alcune foglie di salvia
  • Prezzemolo
  • Sale
  • Pepe

Le interiora dell’anatra ben lavate (fegato, ventriglia, cuore) dell’anatra, ben bollente, gettare i bigoli, fino a giusta cottura.

Scolare, porre in un recipiente di coccio ben caldo, condire con il condimento preparato a parte e, solo se richiesto, cospargere di formaggio grattugiato.
Come secondo, verrà servita l’anatra bollita con contorno di patate lesse o verze in tegame.

Piatto tipico dell’alto vicentino, in particolare della città di Thiene; nella stagione invernale, da novembre a marzo, sempre presente nei ristoranti e nelle famiglie della zona pedemontana.

Porre l’anatra a bollire, ben pulita e lavata, assieme a cipolla, sedano, carota e aglio, tagliati a pezzetti, e alle interiora, per almeno 70 minuti.
Estrarre l’anatra e, con uno scolino, raccogliere le interiora e tutte le parti disperse delle verdure e degli aromi.

In una padella a parte, rosolare le interiora a pezzetti assieme ai resti di tutti gli aromi e il pesto del lardo, con il burro e l’olio, salato e pepato, fino a prendere consistenza e colore.

Nel brodo di cottura dell’anatra, ben bollente, gettare i bigoli, fino a giusta cottura.

Scolare, porre in un recipiente di coccio ben caldo, condire con il condimento preparato a parte e, solo se richiesto, cospargere di formaggio grattugiato. Come secondo, verrà servita l’anatra bollita con contorno di patate lesse o verze in tegame.

Piatto tipico dell’alto vicentino, in particolare della città di Thiene; nella stagione invernale, da novembre a marzo, sempre presente nei ristoranti e nelle famiglie della zona pedemontana.

BIGOLI

Fu l’abbondanza di farina di grano integrale a determinare nella cucine della campagna veneta il predominio dei bigoli sul riso e su altri tipi di pasta.

Ancora oggi, ma molto raramente, le massaie conservano il piccolo torchio lasciato in dote dalle ave, e preparano nel giorno di festa questi grossi spaghetti senza buco fatti con semola di grano o con metà semola e metà farina bianca.

Le famiglie più modeste omettevano l’aggiunta di uova e burro, ingredienti che oggi compaiono più frequentemente proprio per avere un impasto più saporito e morbido.

ingredienti per 6 persone

  • 300 g di farina bianca
  • 300 g di semola di grano
  • 4-5 uova e burro sciolto (facoltativi)
  • Latte tiepido q.b. (o acqua)
  • Sale

Disporre la farina a fontana, aggiungere le uova e il burro e formare un impasto piuttosto compatto aggiungendo del latte tiepido e poco sale.

Lavorare bene sulla spianatoia e lasciar riposare il panetto coperto circa 30 minuti.

Mettere la pasta nello speciale “bagolaro” (il torchietto) ottenendo così bigoli che si presenteranno come degli spaghetti.

Lessarli in abbondante acqua salata.

da “La cucina vicentina” – Giovanni Capnist e Anna Capnist Dolcetta

copertina cucina vicentina

Una ricetta e una regione al giorno – da 01/01/2019

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