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GRANZI E GRANCEOLE

Le ricette della granceola alla triestina sono molto varie poiché a Trieste e lungo la costa istriana il crostaceo era molto comune.

La granceola veniva servita tiepida o fredda come antipasto, ed è interessante notare che a Trieste si preferisce il maschio chiamato granzo perché privo di corallo (il cordoncino rosa formato dalle uova).

Le stagioni della granceola sono la primavera e l’estate ed è preferibile consumarle quando la luna è nuova o crescente: “luna piena granzo svodo, luna svoda granzo pien” (Luna piena granchio vuoto, luna nuova granchio pieno).

Le granceole, granchi dalle dimensioni d’una ciotola, lessate e capovolte, si aprono e insieme con la polpa che empie il guscio si mette quella delle zampe svuotate; si rimesta tutto e si condisce con olio, sale e limone, scriveva lo scrittore Francesco Babudri.

Alcuni consigliano di servirle fredde con un po’ di pangrattato ma propongono l’alternativa di riscaldarle cinque minuti sulla graticola o in forno.

da “Mangiare triestino” – Mady Fast

copertina Mangiare triestino

Una ricetta e una regione al giorno – da 01/01/2019

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