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E Dio aveva un cane

Leggende, racconti e aneddoti sul migliore amico dell’uomo

di Stanley Coren

Traduzione di Benedetta Aleotti

Edizione: 2016
14×21 cm – brossura con alette
Tot. pagine: 304
ISBN 978-88-99898-65-6
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Descrizione

Leggende, racconti e aneddoti sul migliore amico dell’uomo,
dall’autore di due straordinari bestseller sui cani.

Storie e leggende che si perdono nella notte dei tempi e che testimoniano una cosa fondamentale:
quanto i cani siano stati presenti, importanti e simpatici nella vita dell’Uomo.

Una ricca raccolta di storie di cani, che unisce fatti, storia, umorismo e mistero per illustrare in modo chiaro l’antico legame profondamente radicato tra esseri umani e cani.

Storie divertenti, inquietanti, stimolanti: alcune delle quali coinvolgono quella parte del nostro cervello che utilizziamo quando leggiamo romanzi polizieschi; cercando di capire cosa succederà dopo…

In questi racconti accattivanti si incontrano personaggi come Davy Crockett, Zeus, Ulisse e il ruolo determinante che il cane ha avuto nelle loro storie. Si scopre come il dalmata ha ottenuto le sue macchie nere e perché i Basenji non abbaiano; se ci sono cani in paradiso e se il diavolo potrebbe avere un cane. Perché il carlino ha il muso schiacciato e scuro e la coda arricciata; come mai, da sempre, il cane rincorre il gatto.

Dove la scienza non ha risposte, saranno il folklore e la fantasia dell’uomo della strada a soddisfare le curiosità sul nostro amato compagno a quattro zampe, e  Stanley Coren ha raccolto tutte queste suggestioni nel libro.

“Tanto tanto tempo fa, all’inizio di tutto, poco dopo che erano stati creati gli uomini, Dio creò i cani. Era così tanto tempo fa che c’era soltanto un tipo di cane, e tutti avevano lo stesso aspetto; più piccoli dei lupi; il loro mantello corto, marrone chiaro. Avevano tutti musi volpini, una sorta di orecchie appuntite, un po’ curve in avanti sulla punta, con lunghe code non molto pelose.
“Dio sapeva che le persone erano intelligenti, ma sapeva anche che non erano ancora sagge abbastanza per le cose del mondo. Così, quando creò i cani, sussurrò nelle loro orecchie, dicendo: ‘Vi do un compito, e se lo porterete a termine con successo, voi e tutte le generazioni di cani che vi seguiranno sarete ricompensati. Vi pongo sulla terra come compagni e protettori degli uomini che ho creato. Come animali so che siete saggi sulle cose del mondo, e all’erta su ciò che accade intorno a voi. Usate la vostra saggezza e ciò che raccogliete dall’osservazione del mondo per aiutare a educare i miei fragili umani, e rendete le loro vite più prospere e agiate.’…
 – dal racconto “Perché i cani rincorrono i gatti“.

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