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La torre di Dante

Paesaggio fantastico e paesaggio reale nell’VIII canto dell’Inferno

di Orazio Olivieri

Fotografie di Luigi Biagini
Prefazione di Giulio Ferroni

Edizione: 2022
21×21 cm – cartonato con sovraccoperta
Illustrato a colori
Tot. pagine: 96
ISBN 979-12-80246-22-6
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Descrizione

Novità in libreria

Partendo da un’indagine storica sul perché la “torre di Dante” di Mulazzo porti questo nome e avvalendosi di documenti d’archivio dimenticati nonché di una conoscenza profonda del territorio, e col supporto di suggestive fotografie, l’autore ricostruisce con metodo le basi reali e i motivi concreti dell’ambientazione dell’VIII canto dell’Inferno, recuperando la complessità di una intensa ispirazione poetica e sovvertendo il comune convincimento che il paesaggio fantastico sia una semplice derivazione virgiliana.

“…l’ipotesi che proprio a Mulazzo prendesse avvio la prosecuzione del poema conduce a che Dante in esilio avesse ricavato dal paesaggio reale della Lunigiana una serie di suggestioni e dilatazioni fantastiche per disegnare l’ambiente del canto VIII, dal fumo che esala dalla palude Stigia alle mura ferrigne della città di Dite…”
Giulio Ferroni
(dalla prefazione)

Gli inediti presupposti della scenografia dantesca che vengono qui proposti, hanno anche l’effetto di fornire nuovi appigli di verosimiglianza a un famoso racconto di Boccaccio sul ritrovamento dei primi sette canti della Divina Commedia, al quale una parte dei dantisti non ha mai voluto dare molto credito.

 

Recensioni da Media

Il Tirreno – 1 aprile 2022

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