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Quando canta la civetta

Il fantastico, il diabolico, il macabro in racconti, leggende e favole, dal mare all’Appennino, nel territorio di Massa Carrara

di Fabio P.P. Milani

Prefazioni di Giuliano Parenti e Paola Cimoli

Edizione: 2021
14×21 cm – brossura con alette
Tot. pagine: 224
ISBN 979-12-80246-14-1
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Descrizione

Le leggende, le storie e i racconti nati nel lontano passato.

Personaggi di fantasia e personaggi realmente esistiti; luoghi conosciuti e divenuti nel tempo banali. Diavoli travestiti da agnelli su sentieri di montagna, diavoli dispettosi in contrasto con preti negromanti e pavidi sbruffoni; accadimenti e fenomeni mirabolanti che sfiorano la Storia tra le case di città e contrade dimentiche ormai del loro passato; fate vendicative e streghe terribili sempre in procinto di tornare che chiudono il cerchio dell’orrore con fantasmi bramosi della vita dei vivi.

Le storie, le leggende e i racconti, nati lontano nel tempo tentano l’ardua strada del ritorno, provano a proclamarsi ancora vivi. Forse nel loro viaggio hanno perduto qualcosa per cui l’autore ha dovuto inventare un momento, un passaggio, una soluzione per dar loro la possibilità di non afflosciarsi, di non esaurirsi e giungere a prendere il lettore, a riportarlo indietro con la fantasia, magari facendogli ricordare che le aveva già sentite, che già lo avevano affascinato, turbato, spaventato. Molto, troppo tempo fa.

“… non è nelle favole come nelle leggende che esiste la spiegazione del mondo? Non è dentro a queste storie fantastiche che c’è posto per il bene e per il male? Non è qui che c’è sempre la via di scampo dagli incantesimi più subdoli e arcani? Ed esse non possono essere la sintesi (…) di una visione della vita delle classi non dominanti, del popolo, che non aveva altro mezzo per tramandare valori ed esperienze?”
dalla prefazione di Giuliano Parenti

“Succede, a volte, ad ognuno di noi, di ascoltare un nome, di intravedere una cosa, una qualsiasi cosa, di udire un suono, un rumore, capaci di ricercare nei più occulti, accantonati ripostigli ed essere trasportati lungo i sentieri della memoria. (…) È quello che capita a leggere i racconti di questa raccolta: c’è qualcosa che richiama qualcosa, un che di familiare e di inquietante al tempo stesso.”
dalla prefazione di Paola Cimoli

 

Recensione dai media

il Corriere Apuano, 29 ottobre 2021

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